Estate e Salute Mentale: effetti positivi e negativi

Caldo estivo su una spiaggia
Foto di Leanne Cummings da Pixabay

L’estate è associata molto spesso a momenti di relax, le vacanze, i giochi, bei ricordi. La maggiore esposizione al sole ha effetti benefici sul nostro umore, eppure non è tutto oro ciò che luccica.

Il costante aumento di temperature di anno in anno, l’afa, il caldo intenso possono portare a effetti negativi sulla salute mentale più o meno intensi. Al di là dell’ecoansia di cui abbiamo già parlato, il caldo va a influenzare i nostri comportamenti, il nostro funzionamento cerebrale e la nostra salute mentale.

In questo articolo, proviamo a vedere gli effetti del caldo estivo sulla nostra psiche, mettendo in luce sia quelli positivi che quelli negativi.

Effetti positivi

Esposizione al sole

Come ho già parlato in una diretta con Polar Mary (che trovate in questo link), la luce solare influenza direttamente il rilascio di neurotrasmettitori nel nostro cervello e, a cascata, influenza il nostro umore.

In particolare, l’aumento del rilascio di serotonina provoca un aumento dell’umore e del benessere percepito. Le persone potrebbero sentirsi più proattive, cariche energeticamente, soprattutto nelle ore più fresche della giornata.

Maggiori attività all’aperto

Legata sia alla maggiore proattività di cui sopra, ma anche alle condizioni meteo, durante l’estate abbiamo la possibilità di fare più attività all’aperto e a contatto con la natura.

La natura, di per sé, ha enormi benefici sul nostro cervello e sulla nostra salute mentale. Secondo alcuni studi, l’esposizione anche solo a uno stimolo legato alla natura (come può essere un odore o una fotografia) possono diminuire i valori legati allo stress.

Inoltre, maggiore possibilità di fare attività all’aperto significa anche avere la possibilità di fare esercizio fisico senza alcun costo. Questo, a sua volta, va ad agire sulla neuroplasticità e, quindi, sull’umore e sullo stress.

Vacanza

Per molti il caldo estivo porta con sé anche il significato di “vacanza”. La gran parte delle persone in estate va in ferie, staccandosi dagli impegni quotidiani e dalla vita frenetica a cui ci sottoponiamo. È un momento in cui le persone, dopo tanto correre tutto l’anno dietro a lavori, scadenze e studio, si dedica finalmente al riposo e al relax.

Mettere in pausa il cervello” non è un peccato mortale, anzi è necessario affinché questo si riprenda, raduni le proprie forze, riorganizzi le proprie risorse e riparta alla fine della vacanza in maniera più efficace di prima.

Certo, non immediatamente, tutti abbiamo difficoltà a riprendere il passo dopo esserci fermati, ma lo stacco aiuta a non subire poi quei danni dati da uno stress prolungato e continuo.

Socialità

L’estate è anche il momento in cui molto spesso ci si raduna, si organizzano viaggi in gruppi, si incontrano amici o si partecipa a feste.

L’essere umano è un animale sociale e, come tale, il suo cervello si è sviluppato per essere sociale. Abbiamo bisogno delle altre persone, seppur mantenendo un distacco rispetto ad esse, in un gioco di equilibrio fra autonomia e dipendenza.

Questo interscambio sociale favorisce non solo emozioni più positive, ma anche la possibilità di condividere il peso delle proprie emozioni negative e ricercare aiuto nella loro regolazione.

Ragazzi che si tuffano nel mare
Foto di Pexels da Pixabay

Effetti negativi

Stress termico e disagio fisico

Avete presente quella sensazione di irritazione quando c’è troppa afa o è troppo caldo? Quella sensazione che preferireste vivere in una vasca da bagno, piuttosto che sopportare tutto quello? Che vi porta ad abbracciare il ventilatore, a costo di prendervi una polmonite?

Quando fa caldo il nostro corpo lavora duramente e continuamente per mantenere una certa temperatura interna. Questa garantisce che gli organi (cervello compreso) lavorino in maniera ottimale.  Il processo avviene per lo più tramite sudorazione, ma questa può essere ostacolata dall’eccessivo caldo e dall’umidità.

Questo processo di “rinfrescamento” del corpo ci fa spendere molta energia, soprattutto quando il sudore non riesce ad evaporare e il nostro corpo inizia ad accumulare calore. Questo, oltre a farci sentire oppressi fisicamente, può avere altri sintomi come affaticamento, stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione, problemi del sonno e disidratazione (che ovviamente ha a sua volta risvolti medici e psicologici).

Solitudine e isolamento

Se prima abbiamo parlato delle possibilità di socialità, dobbiamo anche guardare all’altra faccia della medaglia: la solitudine e l’isolamento.

Non tutti si possono permettere una vacanza, che sia per motivi economici, lavorativi, famigliari o medici. Non tutti hanno inoltre una comunità responsiva che organizzi delle attività che possano coprire tutto il periodo estivo e che siano, soprattutto, accessibili.

Questo porta a quella che viene chiamata Solitudine Estiva e, come ci ha spiegato bene il periodo di pandemia, ha un impatto fortemente negativo sulla salute mentale.

Problematiche relazionali con il proprio corpo

L’estate porta con sé una maggiore esposizione del proprio corpo, a causa dell’abbigliamento leggero e dei costumi da bagno. Questo acuisce tutte quelle problematiche legate all’immagine corporea.

Molte persone passano tutti i mesi più freddi a cercare di coprirsi, camuffare in qualche modo il proprio corpo all’occhio altrui. In estate questo camuffamento è più difficoltoso e la persona si sente più vulnerabile e oggetto del giudizio altrui, seppur il primo giudizio negativo viene proprio da sé stessi (“mi sento inadeguat*/sono troppo grass*/ sono troppo magr*”).

Stress legato alle proprie finanze

Infine, molti vivono negativamente l’estate per i costi necessari richiesti da una vacanza. I viaggi, le attività ricreative, gli eventi sociali possono comportare spese aggiuntive, che portano ad un aumento della preoccupazione per il denaro e influenzare negativamente l’umore.

Al contrario, a causa delle proprie disponibilità economiche, ci sono persone che devono rinunciare a opportunità di svago per sé e/o, a volte, per tutto il nucleo famigliare. Questo potrebbe generare dei sentimenti di inadeguatezza e un peggioramento dell’umore.

Signora seduta su una panchina che guarda il mare in estate
Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Conclusioni

L’estate è un momento dell’anno che da molte possibilità per un miglioramento della salute mentale, ma ha dei forti rischi bio-psico-sociali che possono minarla.

La consapevolezza è il primo passo per poter mitigare questi effetti negativi, che può portare allo sviluppo di strategie utili non solo per mitigare il caldo percepito, ma anche per studiare delle attività accessibili da poter ingaggiare durante questo periodo.


Letteratura consigliata

Obradovich, N., Migliorini, R., Mednick, S. C., & Fowler, J. H. (2017). Nighttime temperature and human sleep loss in a changing climate. Science advances3(5), e1601555.

Thompson, R., Hornigold, R., Page, L., & Waite, T. (2018). Associations between high ambient temperatures and heat waves with mental health outcomes: a systematic review. Public health161, 171-191.

Palinkas, L. A., & Wong, M. (2020). Global climate change and mental health. Current opinion in psychology32, 12-16.

Foto dell’articolo Leanne Cummings da Pixabay

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