Workaholism: Quando il Lavoro Diventa una Dipendenza

Il lavoro è una parte essenziale della nostra vita e tutti sappiamo come molte volte sia collegato alla salute mentale. Conosciamo già il burnout, come sindrome da stress lavorativa, o il mobbing, come un tipo di violenza messa in atto nei luoghi di lavoro che ha pesanti conseguenze sulla salute del singolo. Quando però il desiderio di lavorare diventa quasi una necessità compulsiva per la persona, si è di fronte a una vera e propria dipendenza, chiamata in inglese “Workaholism”.

Andiamo quindi a scoprire che cosa è questa condizione, quali sono le caratteristiche, da cosa è causata e come si può intervenire.

Sintomi e conseguenze del Workaholism

Partiamo con il dire che il Workaholism è una dipendenza di tipo comportamentale. Questo significa che la persona non assume alcun tipo di sostanza psicoattiva, ma è l’atteggiamento ossessivo-compulsivo rispetto al lavoro a definire la dipendenza stessa.

Come ogni dipendenza si caratterizza per quattro sintomi principali:

  • Il craving, ossia il bisogno quasi viscerale di dover lavorare;
  • La tolleranza, cioè la necessità di aumentare le ore lavorative o intensificare il proprio lavoro pur di soddisfare il proprio bisogno;
  • L’astinenza, cioè un malessere causato dalla diminuzione delle ore lavorative o dall’assenza del lavoro;
  • La continuazione del proprio comportamento al di là dei risvolti negativi sulla propria salute e sui diversi ambiti di vita.

Le persone con workaholism pensano costantemente al lavoro quando non ci sono, lavorano molto oltre quanto richiesto e possono sviluppare condizioni psicologiche e mediche legate allo stress, come il bornout, l’ipertensione e le emicranie.

Questo ha, inoltre, un impatto significativo sulle altre sfere della vita, come relazioni sociali, che spesso perdono o danneggiano. La dipendenza da lavoro può infatti portare a conflitti matrimoniali e familiari, al divorzio e a relazioni personali meno soddisfacenti.

Fattori di rischio del Workaholism

Come ogni dipendenza, non vi è solamente una causa alla base del workaholism, ma possiamo esplorarne alcune, dividendole fra fattori di rischio individuali e fattori di rischio definiti dalle condizioni lavorative.

Fattori di rischio individuali

Non esiste un elenco esauriente di quali e quante siano i fattori di rischio individuali alla base dello sviluppo della dipendenza da lavoro. Questo perché anche diverse costellazioni possono portare ad un risultato molto simile. Si possono però tracciare le caratteristiche più spesso presenti, come la tendenza al perfezionismo, tratti di tipo ossessivo-compulsivo, la mancanza di significato di altri ambiti di vita della persona che esulano dal lavoro e l’utilizzo del lavoro come “via di fuga” da problematiche private.

Un ruolo importante è rivestito anche dalla famiglia. Genitori con dipendenza da lavoro possono trasmettere questo tipo di modello comportamentale ai figli, che ne fanno un riferimento durante il processo di sviluppo dell’identità. Per questo, una storia famigliare di workaholism è un fattore di rischio importante da prendere in considerazione per tutti i tipi di intervento, in particolare quelli di prevenzione.

Fattori di rischio del lavoro

Uno dei più importanti fattori di rischio, riportati in diversi studi in merito, riguarda la cultura aziendale. È andata infatti aumentando la tendenza delle aziende a promuovere e normalizzare comportamenti lavorativi assimilabili al workaholism. C’è quindi una spinta verso il lavorare con maggiore ritmo, per più ore e, se necessario, portarsi a casa i compiti non conclusi, pur di essere produttivi.

Questo comporta che le persone, soprattutto coloro che riportano significativi fattori di rischio individuali, tendano a lavorare anche nei momenti di riposo, sacrificando la cura di sé, della propria salute e le altre sfere di vita pur di arrivare agli standard preposti (da sé stessi o dall’azienda).

Foto di aymane jdidi da Pixabay

Cosa si può fare?

Il Workaholism è una condizione che può essere affrontata, come ogni tipo di dipendenza, attraverso dei trattamenti multidisciplinari, che coinvolgono in prima linea gli psicologi. Si può, però, lavorare ancor prima che la dipendenza si sviluppi.

È importante, infatti, sviluppare programmi di prevenzione rispetto a questa dipendenza, che sensibilizzino non solo i lavoratori, ma anche le aziende. Programmi mirati al riconoscimento dei sintomi e alla promozione di stili lavorativi più sani, che tengano conto della salute della persona.

Importante è agire anche sulla famiglia, come primo ambiente in cui si sviluppano convinzioni e credenze attorno al lavoro che potrebbero sfociare in una vera e propria dipendenza da lavoro.

Conclusioni

Il Workaholism è una dipendenza comportamentale che può avere conseguenze gravi sulla salute mentale, fisica e sulle relazioni personali. Riconoscere i sintomi e cercare aiuto sono passi fondamentali verso il recupero. Con il supporto di psicologi, gruppi di auto-aiuto e strategie di prevenzione, è possibile raggiungere un equilibrio più sano tra lavoro e vita personale. È fondamentale però, prima di tutto questo, creare una cultura attorno a questo tipo di dipendenza, che punti alla sensibilizzazione e alla consapevolezza dell’esistenza di questa problematica.


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